STORIA DI IACOPO CHE VORREBBE PRENDERE IL TRENO
Storia di Iacopo che vorrebbe prendere il treno
13 02 2015 di Isabella Fava

Con l'hashtag #vorreiprendereiltreno Iacopo Melio, 23 anni, è diventato un paladino del web. Perché porta avanti una battaglia contro le barriere e le discriminazioni. Con tanta forza e col sorriso
Iacopo Melio, 23 anni, l’ho conosciuto attraverso i social. In realtà ci siamo parlati solo via telefono e chattati tramite la pagina Facebook. Perché Iacopo ha una malattia genetica rara,la SIndrome di Escobar: è costretto su una sedia a rotelle e fa fatica a spostarsi da Cerreto Guidi, un paese di 11 mila abitanti a un’ora da Firenze.
L’ho notato attraverso i social perché, anche se non compare in occasioni pubbliche, sulla Rete è quasi una star, il paladino che lotta contro le ingiustizie e le discriminazioni con l’hashtag #vorreiprendereiltreno.
Il suo messaggio, nato da uno scambio di tweet con l’ex ministro dell’istruzione Maria Chiara Carrozza, ha fatto il giro del mondo (lo ha chiamato perfino la Bbc).
L’ho notato attraverso i social perché, anche se non compare in occasioni pubbliche, sulla Rete è quasi una star, il paladino che lotta contro le ingiustizie e le discriminazioni con l’hashtag #vorreiprendereiltreno.
Il suo messaggio, nato da uno scambio di tweet con l’ex ministro dell’istruzione Maria Chiara Carrozza, ha fatto il giro del mondo (lo ha chiamato perfino la Bbc).
@MC_Carro
i treni di noi plebei non sono mai magnifici, soprattutto per noi disabili che di rado troviamo attrezzati.
#vorreiprendereiltreno
— Iacopo Melio (@iacopo_melio)
20 Giugno 2014
La sua campagna contro le barriere architettoniche è stata rilanciata da gente comune e da vip. L’hanno appoggiata anche Francesco Facchinetti, Gianni Morandi, Giobbe Covatta, Beppe Severgnini.

Ma in realtà questa non è solo la “battaglia di Iacopo”: «Lo faccio anche per le mamme col passeggino, per gli anziani che fanno fatica a camminare e salire i gradini, per chi ha le stampelle e la sedia a rotelle. Io mi reputo tutto sommato fortunato perché ho una rete di persone che si occupa di me e di tutto, o quasi, di cui ho bisogno».
Mi racconta che studia all’università Comunicazione, Media e Giornalismo. E si vede: ha un blog in cui racconta chi è e cosa fa e un sito in cui raccoglie i “frutti” della sua campagna e ha da poco attivato anche una raccolta fondi per progetti contro le discriminazioni e le barriere.
Si definisce:
«Solare, positivo, testardo». E solare lo è davvero. Basta guardarlo.
Il suo più grande difetto:
«A volte non riesco a vedere i miei limiti»
Cosa vorrebbe fare “da grande”:
«Finita l’università mi piacerebbe andare a vivere da solo, a Firenze. Perché la città è un po’ più comoda: hai tutto a portata di mano».
Ci riuscirà perché:
«In Toscana c’è un progetto di vita indipendente che ti consente di chiedere un finanziamento per pagare un assistente domiciliare».
E il lavoro?
«Mi piacerebbe fare qualcosa per gli altri, a livello politico e sociale. Dare la voce a chi non ce l’ha».
Cosa sogna:
«L’indipendenza. Vorrei essere sereno e penso, oltre al lavoro, prima di tutto alla salute. Sembra una banalità , ma nel mio caso non lo è».
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